giovedì 10 giugno 2010

SOTTOILLIVELLODELMARE

non cè disaccordo nel cielo.ed intanto si ossidavano le nuvole alla nostra destra e la terra ci mancava sotto i piedi mentre tremavamo in silenzio solo guardandoci un po' piu' a lungo tra vetri troppo appannati e ricoperti da gocce cosi spesse che in confronto i nostri occhi non sembravano nemmeno lucidi.speravamo in un pianto liberatorio che pero' davvero liberasse,che non avesse niente di doloroso questa volta.guardare tutto,insomma,con il distacco che gli anni ci hanno veramente concesso.ma comunque non funziona.comunque la mattina dopo la voglia di scappare ci ha di nuovo aperto gli occhi e liberato da sogni o meglio incubi che non ci lasciano stare.hai detto che la tua stanza era morta e mi sono venuti i brividi.
hai detto io ho continuato a vivere mentre li dentro tutto si è fermato.
il nostro passato è troppo recente per parlarne con nostalgia,per guardare foto e ricamarci sopra un'altro tempo che non sia piu' il nostro.
i nostri ricordi sono ancora troppo arroganti.pieni di quella presunzione che sa di fare male.
rovinarsi,e pensare di essere migliori.

e poi gli incontri sbagliati.e scusami ma non me lo aspettavo.scusami ma non so cosa dirti.
certo il punto sono io e non sei tu.ma io questo sole di metà pomeriggio non riesco più a godermelo.mi dici che sembro nervosa.non riesco a rilassarmi ed è vero.
è che speravo in un futuro senza te,ecco.
ridurre tutti i miei sentimenti in poche parole che non ti dico nemmeno troppo bene.ma a cosa servirebbe spiegarmi.a cosa.io vulnerabile proprio non lo voglio essere.preferisco non togliermi nemmeno gli occhiali da sole che se non incrocio il tuo sguardo è anche meglio.
e quanto avrei dato tempo fa per trovarmi in questa situazione tu non puoi capirlo.
e sto consumando una quantità sproporzionata di fazzoletti in questi giorni.ma non per asciugarmi le lacrime o cose drammatiche di questo tipo,è che ho questo raffreddore più o meno da tutto l'inverno e sto imparando a conviverci.ed i miei pensieri sono grossomodo 3.e da altrettanti o forse più anni.che dire.speriamo che passi.e che passino.
e poi le tue foto mi sembrano così tristi.mentre mi mostri la tua vita la tua stanza il tuo cane la tua ragazza e perché no la tua nuova macchina.non so c'è quella luce dei brutti film,quella coltre di nebbia attorno a ogni oggetto a cui tu vuoi bene.ma non te lo dico che va bene lo stesso mentre ascoltiamo musica vomitevole davvero ma questo sole di inizio maggio è bello lo stesso e ci mettiamo e ci togliamo le felpe ritmicamente ogni 5 minuti,ad ogni passaggio di nuvola.
e bello lo sei comunque,bello lo sei nonostante tutto.
e poi semplicemente ci alziamo e le nostre sagome rimangono stampate nell'erba.
certo,la tua un po' di più,mi dici ridendo prima di un bacio veloce sulla spalla.
e che dire.novembre ci ha davvero portato via con se.
e meno male.

Nessun commento:

Posta un commento